
Cadute di Stile: dagli antri bui degli armadi con ironia e passione i pezzi giusti per scivoloni di classe
Puoi ascoltare qui l’intervista completa LIVE! Cadute di stile
In un pomeriggio di sole abbiamo incontrato Michela Zedda, creatrice del sito e del profilo Cadute di stile, registrando in esterna un episodio del nostro canale podcast (Audio-à-porter su Spotify, Spreaker, ApplePodcasts). Con lei siamo andati alla scoperta del mondo degli scivoloni di stile, delle cose nascoste negli armadi, del vintage anni ’80 e ’90 e anche dei clienti più temuti da chi ha uno shop on line! Michela è anche una fotografa e con alcuni scatti di quel pomeriggio ti mostra le prove di capi e accessori del suo shop, in un set tutto green. Se ascolti l’intervista, ti arriveranno tutta la sua ironia, l’inventiva e la passione con cui ricerca il pezzo giusto per una caduta di stile doc!
Ciao Michela, grazie, sono molto contenta che ci siamo incontrate oggi a Villa Borghese in questa bellissima giornata di sole. Tenevo molto ad averti ospite per raccontare della tua pagina, sito e shop on line, non solo perché parliamo sempre volentieri dell’opzione sostenibile della moda second-hand.
“Vestiti che tua madre disprezza e tua nonna approva”. “Il fuori moda un attimo prima che diventi cool”. “Il bottone che manca alla giacca del buongusto”: non potevo non conoscerti! Perché con questa presentazione di Cadute di stile mi è venuta proprio voglia di incontrarti e di sapere di più di te. Innanzitutto raccontiamo chi sei e che cosa fai, Michela.
“Grazie Arianna, grazie del tuo interessamento e del lavoro che fai per promuovere la moda sostenibile. Mi occupo di fotografia e web design da circa 3 anni, forse anche qualcosa di più. In questi 3 anni ho iniziato Cadute di stile nel tempo libero dalle attività”.
Quindi vieni da un altro mondo, quello della fotografia! Anche se dando un’occhiata al sito si vede subito l’occhio della fotografa, perché le luci e i colori sul sito attirano, oltre appunto agli slogan molto originali. Cadute di stile: che cos’è?
“È una piccola attività amatoriale di selezione e rivendita di abbigliamento e accessori vintage e di seconda mano”.
Si parla sempre di questo vintage. Ne parliamo tanto anche sul sito e sulla pagina di Dress Ecode, ma vogliamo ricordare che cosa si intende per vintage e soprattutto che cos’è la moda vintage?

“Parlando soprattutto di abbigliamento e accessori, per vintage si intende qualsiasi tipo di oggetto prodotto almeno vent’anni fa e che abbia una qualità iconica. Sono vintage ad esempio gli orologi Swatch. Può essere vintage la cartella Naj Oleari degli anni ’80. La moda vintage è la moda che mette insieme capi di abbigliamento moderni e abbigliamento che viene dal passato, considerando soprattutto il fatto che la moda è ciclica. Quello che può risultare fuori moda adesso non lo sarà più fra 10 anni. C’è questo continuo rimettere in circolo pezzi di abbigliamento o accessori che fanno parte del passato ma faranno parte del futuro della moda”.
Come adesso con gli anni ’80. Sono scomparsi per un bel po’ di tempo gli abiti che abbiamo visto in quegli anni e invece ultimamente sono ritornati di moda. Cosa ti piace, Michela, dell’usato e del vintage? Com’è iniziata questa tua passione?
“Ho cominciato a frequentare i mercatini quando era adolescente e ho iniziato a vestirmi così, anche contro le ire di mia madre! ‘Ma cosa vai a comprare in quei negozi, è tutto sporco, è tutto mezzo rotto!’. E invece a me piaceva, anche perché ne vedevo il fascino, non sicuramente la componente di logoro o di usato. Mi piaceva e mi piace ancora soprattutto perché ti permette di uscire fuori dai canoni del già visto, della moda quella uniformante che ti fa vestire esattamente come si vestono altre 10.000 persone attorno a te. E poi c’è anche la componente ecologista, attenta all’ambiente e all’utilizzo delle risorse, per cui con il vintage vestendo qualcosa che ha già un passato alle spalle eviti di comprare qualcosa che magari ha un meccanismo di produzione poco pulito”.
Quindi è da sempre che ti vesti tu in prima persona con abiti di seconda mano e vintage. È proprio una passione nata da tempo.
“Sì, tra l’altro fino ad un certo momento tutto quello che compravo indossavo. Da un certo punto in poi ho cominciato a vestire tutto di grigio e nero, ma mi è rimasto il gusto di cercare pezzi colorati, con pattern particolari. Il passaggio successivo è stato ‘Ok, mi piace cercarli, trovarli, non li indosso più magari come un tempo però mi piace anche rimetterli in circolo per qualcun altro”.
Hai accennato prima a tua mamma, che vedeva un po’ così questa tua passione per gli acquisti di usato. Mi hai raccontato dell’attività che hanno tuttora, cosa fanno e dove? Perché oggi ci incontriamo qui a Roma ma la tua famiglia si trova…

“In Sardegna. Sono originaria di Cagliari e mi sono trasferita a Roma da una quindicina di anni. I miei genitori hanno un’attività adesso di riparazioni sartoriali, fino a vent’anni fa commerciavano tessuti. Quindi da piccola, negli anni ’80 e ’90, circolavo nel loro negozio e mi vestivo con gli scampoli di tessuto che trovavo in giro. Penso che gran parte del gusto per i tessuti viene sicuramente dal fatto che circolavano questi campionari di tessuti dove vedevo rifiniture dorate, pattern maculati, fiori e fiorami di tutti i tipi. Non avrei mai detto che avrei tributato in questo modo!”.
Sei cresciuta in mezzo al vintage e ai tessuti. Oggi che sei qui e ti occupi di questo deriva da tutta questa serie di esperienze che hai fatto fin da bambina, immagino che ti divertivi con gli scampoli! “Cadute di stile: mi sono chiesta tanto come ti è venuto in mente questo nome!
“Mi è venuto in mente perché Cadute di stile è iniziato come profilo Instagram. Avrai notato che su Instagram C’è sempre la tendenza a dare più spazio all’aspetto dell’autopromozione selvaggia. tutti appaiono al meglio, con il profilo giusto, l’angolatura migliore. Invece Cadute di stile voleva proprio essere in contrasto. Qui si vanno degli scivoloni ed è bene che tutti lo sappiano! È una cosa programmatica! Da lì sono nate anche tutte le frasi che citavi prima, perché la caduta di stile è proprio l’imperfezione che ti tradisce nel momento in cui tu meno te l’aspetti. E che io cerco attivamente perché è bello!”.
É bello, ma sembra semplice e in realtà non lo è neanche questo. Come si ricerca lo stile di perfetto, così anche la caduta di stile non è semplicissimo, bisogna impegnarsi!
“Bisogna allenarsi, sì!”
Tornando agli slogan che adesso ricordavi: sono fantastici! anche i nomi che hai scelto per le sezioni che si trovano all’interno del sito, dove noi così possiamo navigare nel tuo negozio. Volevo vederle con te per capire che cosa nascondono questi nomi! Partiamo da “Vestiti da un futuro remoto: stramberie dall’anta buia dell’armadio”.
“Sono nomi che mi sono impegnata a rendere il meno comprensibili possibile! È la sezione abbigliamento dove futuro remoto e quello di cui parlavamo prima a proposito del vintage, quindi qualcosa che era fuori moda, che ritornerà di moda e che quindi mette in collegamento il futuro e il passato”.
Bellissimo! “Bijoux bizzarro: poco valore, dubbio gusto, grande effetto!”. Cosa troviamo in questa sezione?
“Questa è la sezione che riguarda i gioielli, bijoux in generale, prevalentemente orecchini”.
È in questa sezione che ho trovato gli orecchini che ho comprato, perché non ho resistito vedendo le foto di Cadute di stile a non acquistare! C’è poi una sezione che è un po’ tutto un mistero: “The Great Accessoriati: iniziate forse, agghindate sempre”. Svelaci cosa si trova qui dentro!
“Ci sono le borsette, i miei amatissimi marsupi e tutto quello che rientra nella categoria accessori. Sempre molto oscuro, perché appunto andiamo a ravanare nell’oscurità degli armadi e non solo, anche delle sezioni dell’usato, dei negozietti, dei mercatini”.
Ti si illuminano gli occhi quando ne parli, Michela, si vede che ti piace proprio andare alla ricerca di questi pezzi. Come fai a trovare questi articoli particolari?
“Posso darti una risposta da vera scema? Sono loro che trovano me!”
Ti chiamano!
“Sì, quando vedo qualcosa di particolarmente colorato o con una foggia particolarmente strana, delle forme assurde, non posso resistere e mi batte il cuore. Sento che in quel momento è scattato il colpo di fulmine”.
Per esempio oggi hai portato qui con te alcuni pezzi che mostriamo nelle foto. Ci vuoi raccontare di questi pezzi?
“Allora abbiamo degli orecchini che vengono da un fondo di magazzino di una profumeria romana, che ho rocambolescamente trovato su internet. Andando a spulciare annunci vecchi di mesi e mesi ho trovato questa fornitura, un’ottantina di pezzi, di orecchini. Dal modello a clip molto semplice a quello molto elaborato, molto barocco, a quello ancora un po’ più giocoso, che ha una forma un po’ strana, a stella, a punta.
Ho portato anche degli orologi che sono i cugini poveri degli Swatch, vengono indiscutibilmente dallo stesso periodo, anni ’80-’90, per le grafiche che sono sopra e le illustrazioni e sono una copia più o meno smaccata. La nostalgia ci rende plausibile anche quello che non avremmo mai preso in considerazione ai tempi! ‘Se non è uno Swatch non lo voglio!’.
Poi una camicia, proveniente anche da lei dagli anni ’90, con sfondo blu scuro e triangoli verde acqua”.
E questa gonna di colore sgargiante?
“Questa è una gonna viola con piccoli inserti in gros grain di vari colori ed è Versus (Versace). Lo dico con un po’ di timore perché non sono tra le cercatrici di pezzi vintage che amano le marche. Anzi, mi vado a nascondere perché è molto poco una caduta di stile! Questo è stile con il timbro, omologato!”.
Brava per essere riuscita a trovarla! Prendiamo Cadute di stile in modo ironico, ma in realtà ci sono pezzi belli, non è per forza lo scivolone! Ti avevo chiesto di vedere il pezzo invece più assurdo e incredibile, quale hai portato?

“Si tratta di una casacca con una cintura dello stesso tessuto. Questo ritrovamento è avvenuto nel negozio dei miei che appunto hanno mantenuto il vecchio negozio che prima era di tessuti, adesso è diventata una sartoria. Di tanto in tanto le clienti di mamma portano vestiti di cui fondamentalmente non sanno più cosa farsene.
Quindi non si occupano solo di riparazioni, hanno ancora contatto con questi pezzi di una volta!
“Sì, di tanto in tanto capitano capitano pezzi veramente belli. Questo penso che sia il più spaziale in assoluto. Proprio spaziale come era inteso negli anni Settanta nei video degli Earth Wind and Fire. Perché ci sono questi questi piccoli inserti dorati, un colore cangiante di cui prima parlavamo citando i ramarri. La moda rettile è il nuovo must della prossima stagione”.
Bellissimo! Un pezzo unico e particolare. Appena l’hai tirato fuori dalla tua magica borsa ho pensato un ramarro, è spettacolare!
Mi piace molto anche il supporto che offri a chi svolge la tua stessa attività, dando consigli a chi come te vende on line. Per esempio sul tuo blog spieghi dove e come vendere i vestiti vintage, come sopravvivere al Marketplace di Facebook e racconti anche “Come riconoscere i clienti problematici e allontanarsi in maniera indolore”. Mi sono subito fatta un esame di coscienza…! Quali sono i clienti problematici? Raccontami i più temuti da chi ha un negozio vintage e di usato!
“Sì sì, allora, la mia è un’attività prevalentemente on line. Ho fatto qualche mercatino, dove il cliente è diverso perché quando lo incontri faccia a faccia, per quanto problematico possa essere, ha sempre come dire un pudore aggiuntivo. Che spesso perde on line, perché non vedi la persona con cui stai parlando. La cosa peggiore che può succedere è che ti chiedano milioni di dettagli su una cosa che non hanno assolutamente intenzione di comprare oppure spariscono magicamente pur avendo già preso un appuntamento per la consegna”.
Nell’articolo dai anche qualche consiglio su come affrontare questi clienti problematici.
“Sì, sì, penso che chiunque abbia un minimo di familiarità con i social si rende conto che se ti contatta una persona che ha dieci follower e nessuna foto del profilo è ovvio che è un profilo fake. Si tratta semplicemente di mettere insieme piccoli indizi e non ignorarli”.
Mi è piaciuto molto l’articolo perché non pensi solo a te ma scrivi per chi come te fa questo lavoro, è un po’ inusuale e lo apprezzo davvero molto. Abbiamo parlato tanto del tuo shop, se desideriamo acquistare i tuoi favolosi pezzi dove ti troviamo?
“Su Instagram, con un messaggio privato ci possiamo mettere d’accordo. E su due piattaforme che sono Depop e Vintag, esclusivamente dedicate alla compravendita di oggetti, accessori e vestiti vintage e di seconda mano”.
Ho una domanda da farti, non posso non chiedertelo: qual è lo scivolone più scivolone che hai visto o che hai indossato?
“Ho visto da poco un documentario su Anna Piaggi, giornalista di moda. Una delle prime penso ad aver sdoganato la moda vintage. Di fronte a lei mi inchino perché è la maestra di tutte le cadute di stile. Nel senso buono, ossia nel mettere insieme così tanti stili che è proprio un esplosione di colori, di pattern, di tessuti, di materiali che a quel punto la caduta di stile diventa opera d’arte”.
Era il discorso a cui accennavamo prima. Sembra molto più facile rispetto a vestire con stile, in realtà anche fare scivoloni con gusto richiede un certo impegno.
“Sì, sicuramente e nel suo caso anche una certa cultura”.
Hai scelto però uno scivolone doc!
Di solito nelle interviste sulla moda si chiede un consiglio di stile. E invece no, noi questa volta chiediamo un consiglio di (caduta) di stile!
“La caduta di stile base che possono fare anche i principianti assoluti è per esempio mixare due pattern diversi, come una maglietta a righe e una gonna scozzese. Che ci vuole? Eccola là, la caduta di stile! Che comunque a seconda di come la prendi può essere qualcosa che ha anche una sua credibilità. È sempre nell’occhio di chi guarda la caduta di stile, in fondo!”.
Michela, ti ringrazio tantissimo per il tempo, per il pomeriggio divertente anche facendo le foto. Grazie, ci rivedremo di persona sicuramente!
“Grazie a te, è stata una bella esperienza, mi sono divertita tanto. Grazie!”.
Sito: https://cadutedistile.it
Instagram: https://www.instagram.com/cadute_di_stile/
Vintag: https://www.vintag.store/meezedd?lang=it
Depop: https://www.depop.com/cadute_di_stile/