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Amazon lancia il brand sostenibile Amazon Aware

Puoi ascoltare qui l’articolo: Amazon Aware

 

Il gigante del commercio online ha presentato Amazon Aware, un nuovo brand sostenibile di moda, casa e bellezza conveniente e a emissioni zero. “I clienti vogliono fare acquisti in modo più consapevole; vogliamo renderlo più facile”, spiegano sul sito. “Amazon Aware è una linea essenziale per l’abbigliamento quotidiano, la casa, la bellezza e altro ancora, il tutto con certificazioni di terze parti presenti nel nostro programma Climate Pledge Friendly”.

Sostenibile perché? I prodotti sono certificati come “a emissioni zero”. Climate Partner, un’azienda conforme al protocollo GHG (Greenhouse Gas), calcola l’impronta di carbonio considerando le emissioni lungo il ciclo di vita del prodotto.

A supporto dell’impegno nella sostenibilità, per allontanare sospetti di greenwashing, 32 sono le certificazioni che Amazon sfodera:
  • Blusign
  • Carbon Free
  • Carbon Neutral
  • Carbon Trust
  • Carbon Neutral by SCSCertified Animal Welfare Approved
  • Climate neutral by ClimatePartner
  • Compact by Design
  • Cradle to Cradle Certified
  • ECOLOGO
  • ENERGY STAR
  • EPEAT
  • EWG Verified
  • Fairtrade International
  • Fair for Life
  • The Forest Stewardship Council
  • GOTS
  • Global Recycled Standard
  • Green Seal
  • Higg Index Materials
  • Made in Green by Oeko-Tex
  • MADE SAFE
  • Organic Content Standard 100
  • Organic Content Standard Blended Rainforest Alliance’s
  • Recycled Claim Standard 100
  • Recycled Claim Standard Blended
  • Reducing CO2
  • Regenerative Organic Certified
  • Responsible Wool Standard
  • U.S. EPA Safer Choice
  • USDA Organic
L’offerta

È possibile selezionare abbigliamento uomo/donna, prodotti per corpo e capelli, prodotti per la casa, articoli per la camera da letto e per il bagno, capi basic, prodotti biologici o in materiale riciclato come la giacca in poliestere o i rotoli di carta da cucina.

La sezione moda include abiti, capispalla, loungewear e capi basic per tutti i giorni nelle taglie dalla XXS alla 7XL. I prezzi variano in base alla taglia, per esempio la giacca in poliestere riciclato costa tra i 32 e i 55 euro, il top a collo alto 15-24 euro, la camicia multitasche 27-37 euro, i jeans 39-43 euro, la felpa 28-37 euro. Al momento sono presenti 22 articoli di abbigliamento donna e 12 da uomo.

Tutti i capi sono al di sotto di 55 euro, la maggior parte hanno un prezzo tra i 20 e i 40 euro.
Impegno vero o greenwashing?

È l’interrogativo che può sorgere, perché restano:

  • la questione del trattamento dei propri lavoratori
  • la commercializzazione (e il consumo) in grandi numeri
  • e tutto il mare dei prodotti venduti sulla piattaforma. Amazon Aware è una goccia.

Abbiamo chiesto, tramite il nostro canale Instagram, cosa ne pensano i lettori, sensibili alle tematiche di sostenibilità. Leggi cosa ci ha risposto chi lavora per un consumo più responsabile.

Benedetta, co-fondatrice dell’e-commerce sostenibile WHATaECO:  “Non acquisterei mai un prodotto di Amazon Aware. Forse sembro radicale, ma è la stessa ragione per cui non mangerei un panino vegano da Burger King o non acquisterei uno shampoo solido al supermercato. Ci sono multinazionali che si sono arricchite per anni (e continuano a farlo), a spese di lavoratori, ambiente e sana crescita del mercato. Se per molti so che queste azioni rappresentano “un passo avanti”, un “modo per lanciare il messaggio a più persone”, per me è solo greenwashing, che cerca di raccogliere consenso e denaro anche da quella parte di consumatori che mai acquisterebbero da Amazon o Burger King. Ci sono tante realtà che nascono davvero sui valori di etica e sostenibilità. Personalmente credo fortemente nel supportare queste e non cadere nella green trap dei colossi del consumismo“.

 

Manuela di Officina Sartoriale Creativa: “Credo che stiano cercando di accaparrarsi quella fetta di mercato che ancora non ha comprato nulla da Amazon e che non era intenzionata a farlo. Non comprerò da Amazon Aware. Ci sono tante realtà che basano tutta la loro visione e missione a questo scopo, credo che Amazon non ne debba fare parte. Così facendo pare che Amazon sdogani pure questo poter fare sostenibile da parte di chiunque, con i soldi pagando fior di professionisti che fanno le campagne ad hoc. Penalizza i piccoli, che investono davvero tutto il loro tempo, il loro lavoro per dare un valore vero e ci mettono la faccia. Amazon no, ci mette solo i soldi e questo diventa l’ennesima, perdonatemi il francesismo, presa per il culo”.

 

Valeria di Valeria Minussi Art: “Ho qualche dubbio che sia veramente sostenibile, solo per il fatto che sia raggiungibile in ogni angolo del mondo non lo è più. Difficile pensare a una multinazionale sostenibile. Possono mettere tutte le etichette del mondo, ma non credo che lo sia nel modo che io intendo, cioè quasi a chilometri zero oppure essere per pochi e a un prezzo giusto. Non che mi vendi un articolo per la casa a 1 € o una maglia a 10 €! Per non parlare dei materiali e delle lavorazioni, che molto probabilmente non saranno così ecologiche come dicono. Nel mio lavoro, riciclo i materiali per creare arte e non è sempre semplice. Sto cercando di essere il più sostenibile possibile, ma continuo a scontrarmi con il possibile e il fattibile per mantenere la mia filosofia sul riciclo. Immagino che per una grande multinazionale il problema non si pone come qualcosa da sostenere”.

 

Debora di Atelier Biologico: “Dell’ultimo lancio di Amazon penso lo stesso di tutti gli altri brand che si spacciano per sostenibili ma poi intanto… Sai che gioia vestire tutti uguali? Sì, perché quando anche l’ultimo piccolo brand chiuderà sarà questa la fine che faremo. E poi come mi arriva questo capo? Via nave, aereo o tir? Chi lo produce? Siamo certi che siano trattati con ottime condizioni economiche e sanitarie? Senza tralasciare che per avere prezzi così bassi qualcosa non torna. Mi chiedo se producono solo i capi ordinati. Per me lascia il tempo che trova, ma il problema è che il resto del mondo ci crederà. Piano piano dipenderemo tutti da Amazon, c’è anche Amazon Fresh che sostituisce i supermercati”.

 

 

 

Facendo una ricerca in rete, gli articoli dei media raccontano generalmente in modo positivo la notizia del lancio di Amazon Aware, accogliendo favorevolmente l’introduzione del nuovo brand, senz’ombra di riferimento a greenwashing.

Abbiamo lanciato un sondaggio nelle storie di Instagram per capire cosa ne pensa l’audience: “Acquisterai su Amazon Aware?”. Il 92% ha risposto che non lo farà. Le 32 certificazioni non sembrano assicurare l’esenzione dal sospetto di greenwashing, in particolar modo tra persone più attente a un consumo sostenibile e responsabile.

 

Funzionerà invece con chi è più nuovo nel mondo della sostenibilità o si avvicina per la prima volta? Amazon testa le novità prima di decidere se ampliare un’area di business. Non esiterà probabilmente a cambiare rotta se questo nuovo brand non mostrerà risultati positivi e potenziale di sviluppo, mentre continuerà se prenderà piede.

 

Foto: da Amazon Aware

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