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Dopo Mylo, la “pelle” dal micelio, stop a Circulose, la fibra tessile dal riciclo di cotone

L’anno scorso, l’azienda Bolt Threads ha deciso di mettere in pausa Mylo, un’innovativa “pelle” dal micelio, nonostante il sostegno di grandi marchi come Adidas, Kering e Stella McCartney. Un paio di settimane fa, Renewcell, il rinomato produttore di Circulose, ha dovuto dichiarare bancarotta nonostante il significativo supporto e le partnership acquisite nel settore. La pausa di Bolt Threads e il fallimento di Renewcell, due importanti attori nella moda sostenibile, sollevano interrogativi sull’efficacia dell’industria della moda nel sostenere soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale.

Renewcell

Renewcell è un’azienda svedese nota per la sua tecnologia che ricicla magliette e jeans di cotone destinati alla discarica in nuovo materiale, Circulose, utilizzabile da filatori e tessitori per creare lyocell o viscosa che normalmente sono ottenuti dalla deforestazione di milioni di alberi. Circulose è stato utilizzato da H&M, Levi’s, Tommy Hilfiger, Calvin Klein e Zara per la produzione di nuovi capi di abbigliamento.

A fine febbraio, Michael Berg, presidente del consiglio di amministrazione di Renewcell, ha così annunciato la bancarotta in un comunicato stampa: “Un giorno triste per l’ambiente, i dipendenti, gli azionisti e gli altri stakeholder, ed è una testimonianza della mancanza di leadership e del necessario ritmo di cambiamento nel settore della moda”. Nicole Rycroft, fondatrice di Canopy, ha descritto la notizia come un “momento che fa riflettere” l’industria della moda globale (Just Style).

Il fallimento è arrivato poco più di un anno dopo l’apertura della fabbrica di punta di Renewcell. Cosa è accaduto esattamente?

  • Supporto insufficiente lungo la catena del valore: Nonostante l’impegno di oltre 15 marchi di spicco, tra cui H&M, Levi Strauss & Co, Ganni e Inditex (Zara), la domanda per il prodotto è stata inferiore alle aspettative, causando una mancanza di finanziamenti sufficienti a lungo termine per il proseguimento dell’attività. Ad esempio, H&M aveva accettato di acquistare 18.000 tonnellate entro il 2025. Renewcell ha rivelato di non aver ricevuto alcun ordine nel novembre 2023. Sebbene i marchi abbiano fatto promesse, spesso hanno mancato nel mantenerle in modo efficace. Utilizzare materiali più sostenibili solo per una capsule collection non rende praticabile  la produzione su larga scala di queste alternative.

  • Ostacoli nella catena di fornitura: Il modello di business di Renewcell ha affrontato sfide dovute alla mancanza di integrazione verticale e connessioni lungo la catena di fornitura. Ciò potrebbe aver reso difficile controllare l’intero processo e scalare l’attività in modo efficiente (Nikolay Anguelov, esperto di politiche pubbliche presso l’Università del Massachusetts Dartmouth, a Drapers). Inoltre, l’assenza di infrastrutture nazionali per i processi circolari della moda ha ulteriormente ostacolato il progresso.

 

  • Gestione manageriale: Secondo Scandinavian Mind, l’azienda ha mostrato segni di una leadership instabile, evidenziata dalle dimissioni dei portavoce Harald Cavalli e Nora Eslander, sostituiti da un dirigente marketing di alto profilo con sede a New York. Il licenziamento improvviso dell’amministratore delegato Patrik Lundström, seguito da una vendita azionaria prima di una richiesta di utili negativi, ha ulteriormente minato la fiducia nel management.

  • Sfide dei pionieri: Come accade spesso nei settori emergenti, i primi attori come Renewcell affrontano ostacoli significativi. Il progresso in questi settori è frequentemente irregolare, dipende dall’adozione massiccia e critica (Rycroft a Fast Companies) e dal supporto lungo l’intera catena del valore. Inoltre, alcuni attori affermati possono opporre resistenza vedendo i pionieri come una minaccia alla loro posizione dominante nel settore.

 

  • Debole collaborazione e coinvolgimento degli stakeholder: Le aziende del settore riconoscono l’importanza di collaborare e coinvolgere gli attori chiave. Nessuna singola azienda può trasformare da sola l’intera catena di fornitura o introdurre sul mercato una catena di approvvigionamento completamente nuova. Anche se ci sono le condizioni per una rivoluzione nel settore, la catena del valore della moda non è del tutto pronta a sostenere i pionieri (Just Style). È necessaria la collaborazione tra aziende.

 

  • Competitività: La sfida della concorrenza risiede nel confronto tra il costo delle fibre vergini, più economiche, e le opzioni più sostenibili come Circulose, che tendono ad avere un prezzo di mercato più elevato. Secondo Rycroft, il costo relativamente alto di Circulose riflette il suo status di innovazione di punta sul mercato. Renewcell contava di riuscire ad abbassare il costo in qualche anno (Green Biz). Questo confronto mette in evidenza l’approccio orientato al breve termine del settore della moda e il suo focus sui profitti. Per molte imprese, in particolare quelle quotate in borsa, ottenere margini di profitto ottimali rimane una priorità, nonostante l’attenzione crescente per l’ambiente e l’etica (The Interline). Il modello di business di Renewcell, che richiede ai marchi di ordinare la pasta disciolta riciclata Circulose, pone un onere aggiuntivo su di esse. Questo si discosta significativamente dalle abituali pratiche di approvvigionamento di fibre, dato che la maggior parte dei marchi non ha familiarità con l’origine delle fibre utilizzate nei loro tessuti. Un marchio può essere spinto a scegliere tra un materiale più costoso ma sostenibile, investendo in una catena di approvvigionamento futura, o continuare a utilizzare materiali meno costosi e meno ecologici per mantenere la redditività a breve termine. La situazione riflette una più ampia tendenza nel settore della moda, che mostra una riluttanza a supportare e adottare innovazioni necessarie per garantire la sostenibilità a lungo termine. La domanda crescente unita a un’offerta limitata non ha una storia di riduzione dei prezzi, rendendo chiaro che il settore deve compiere passi significativi per affrontare le sfide future (Forbes).

 

  • Sostenibilità e logistica: Nonostante gli sforzi per la sostenibilità, le pratiche di spedizione internazionale di Renewcell hanno sollevato interrogativi sulla vera eco-sostenibilità del processo. L’invio della fibra tessile Circulose in Cina per ulteriore produzione solleva dubbi sulla sostenibilità complessiva del ciclo produttivo. Inoltre, per le caratteristiche del processo di riciclo chimico, la soluzione di Renewcell è principalmente applicabile agli scarti di produzione tessile, più che ai rifiuti tessili post-consumo.

 

  • Mancato sostegno finanziario: La mancanza di finanziamenti adeguati e le pressioni per ottenere rapidi rendimenti sugli investimenti sono stati fattori determinanti che hanno ostacolato la crescita delle iniziative di sostenibilità di Renewcell (Drapers). Nonostante trattative avanzate con i principali azionisti e finanziatori, compresi H&M, BNP Paribas e la Banca Europea per gli Investimenti, insieme ad altri investitori potenziali, non sono riusciti a garantire la liquidità e il capitale necessari per sostenere le operazioni aziendali. La carenza di sostegno finanziario a lungo termine ha messo a rischio la continuità aziendale. Renewcell ha attribuito questa situazione all’attuale clima del mercato dei capitali, sottolineando la difficoltà nel raccogliere fondi per gli sviluppi strategici futuri e l’orientamento a ritorni sugli investimenti (ROI) rapidi. Questi fattori hanno portato alla difficile decisione di dichiarare fallimento, nonostante la fiducia nel potenziale a lungo termine dell’azienda. L’interesse globale per la sostenibilità è in costante crescita. Tuttavia, ottenere finanziamenti in questo momento cruciale si è dimostrato un compito arduo. Il ruolo che i materiali sostenibili svolgono nel contrastare il cambiamento climatico è rilevante, ma molte persone ancora guardano con scetticismo alla loro fattibilità e scalabilità a lungo termine. Di conseguenza, molti investitori stanno dirigendo i loro fondi verso settori considerati più redditizi o meno rischiosi, per esempio l’intelligenza artificiale.
Mylo

Mylo è un materiale innovativo sviluppato dall’azienda statunitense Bolt Threads. Si tratta di un biomateriale derivato dal micelio, la parte fibrosa dei funghi. Mylo è progettato per essere un’alternativa sostenibile alla pelle animale, offrendo un’opzione eco-friendly per l’industria della moda e del design. La produzione di Mylo coinvolge la coltivazione controllata di micelio, che viene poi lavorato e trattato per ottenere un materiale simile alla pelle, ma senza l’utilizzo di animali. Mylo ha attratto l’interesse di diverse aziende nel settore della moda e del design che cercano materiali più sostenibili per i loro prodotti. Bolt Threads ha collaborato con marchi come Stella McCartney, Adidas, Kering, Hermes, dimostrando il potenziale di questo biomateriale nell’aiutare a ridurre l’impatto ambientale dell’industria della moda.

A fine giugno del 2023, Bolt Threads ha messo in pausa la produzione di Mylo. “Non siamo immuni dalle stesse pressioni macroeconomiche che tutti gli altri si trovano ad affrontare, quindi abbiamo messo in pausa Mylo per rivalutare cosa funziona e cosa funzionerà in futuro», dice a Vogue Business Dan Widmaier, Amministratore Delegato di Bolt Threads.

Oltre all’impatto dell’inflazione, il sostegno finanziario è risultato sostanzialmente insufficiente, impedendo al prodotto di raggiungere una scala commerciale significativa. Widmaier ha sottolineato che l’interesse e l’adozione di materiali alternativi da parte dei marchi di lusso non sono stati sufficienti a garantire il successo di Mylo. Nonostante le collaborazioni con marchi prestigiosi e l’impegno di figure come Stella McCartney, Mylo ha faticato a raggiungere la scalabilità necessaria per un’efficace introduzione sul mercato.

Il futuro della moda sostenibile

Il declino di Renewcell ha scatenato un’ondata di preoccupazioni su scala globale, anche per la sua catena di fornitura. Le fabbriche e i gestori di rifiuti in Bangladesh, Turchia e Kenya, precedentemente in partnership con Renewcell per lo smaltimento e il riutilizzo, si trovano a dover cercare alternative (Forbes).

Le storie di Renewcell e di Bolt Threads sono un segnale della necessità di un maggior impegno e una maggiore collaborazione da parte delle aziende e dei governi per adottare e sostenere le pratiche circolari. La fondatrice di Canopy ha esortato tutte le parti interessate nell’industria della moda ad allineare le loro azioni con le promesse di sostenibilità e ad abbracciare appieno le soluzioni di mercato disponibili per un cambiamento reale.

Non è una scelta costruttiva creare capsule collection “sostenibili”: è necessario un impegno più ampio e a lungo termine.

Bale of discarded jeans – Renewcell – Alexander Donka

In risposta al fallimento, i membri della Circulose Supplier Network stanno lanciando una campagna per “salvare” Renewcell, evidenziando l’importanza di un’azione coordinata da parte di vari stakeholder per promuovere soluzioni di sostenibilità. Burak Orhan Arifioglu, membro del consiglio di amministrazione del venditore di filati Karacasu Tekstil in Turchia, sta diffondendo una petizione su LinkedIn esortando gli altri fornitori a continuare a sviluppare le fibre Circulose (Green Biz).

C’è comunque ancora ottimismo per il futuro della sostenibilità nell’industria della moda. Con l’entrata in vigore di nuove direttive e regolamenti a livello globale, è fondamentale che l’intero settore investa di più e dia priorità ai guadagni a lungo termine rispetto a quelli a breve termine. L’Unione Europea ha annunciato una serie di nuove normative che spingeranno le aziende di abbigliamento verso pratiche più sostenibili, fornendo così una potenziale spinta alla domanda futura.

Gli investitori e i colossi industriali affermati devono comprendere l’importanza di sostenere le start-up come Bolt Threads e Renewcell per garantire che la rivoluzione verde del settore non rimanga bloccata nella sua fase iniziale.

Con il supporto degli investitori, l’impegno delle aziende e un contesto normativo che guarda al lungo termine, il settore può compiere grandi progressi nella lotta contro il cambiamento climatico. È solo attraverso un impegno collettivo e una visione a lungo termine che possiamo sperare di trasformare l’industria della moda in un esempio di sostenibilità e responsabilità ambientale per le generazioni future.

 

Fonte: Drapers; Just Style; Fast Companies; Green Biz, The Interline; Forbes.

 

 

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