Sanzioni e divieto di pubblicità: la Francia ferma il fast fashion
L’Assemblea nazionale francese ha adottato all’unanimità il disegno di legge volto a ridurre l’impatto ambientale dell’industria tessile, che dovrà proseguire il suo percorso legislativo al Senato. Con l’obiettivo di fermare il fast fashion, il testo prevede: il divieto di pubblicità per la vendita di capi di abbigliamento a prezzi stracciati la decisione di definire il fast fashion in base a un numero stabilito di capi immessi sul mercato annualmente una sanzione ambientale rafforzata per rendere i prodotti della moda veloce meno attraenti Inoltre, le aziende che vendono moda usa-e-getta online dovranno esporre vicino al prezzo sul proprio sito messaggi che: sensibilizzino sull’impatto ambientale dei propri prodotti; incoraggino la sobrietà, il riutilizzo,…
Il disboscamento illegale in Cambogia per alimentare l’industria della moda
Il settore dell’abbigliamento in Cambogia è alimentato da un’attività di disboscamento illegale. Nell’industria della moda globale, non è una novità l’accusa di trarre profitto a spese delle foreste. L’anno scorso, abbiamo pubblicato un articolo su una ricerca che ha evidenziato il collegamento tra moda e deforestazione in Amazzonia. La foresta protetta di 402.352 ettari che si estende attraverso le province di Kampong Speu, Koh Kong e Pursat è considerata una delle foreste pluviali meglio conservate del paese. È una zona ricca di biodiversità. Secondo un’indagine condotta da Mongabay (2023)*, le fabbriche nel settore dell’abbigliamento in Cambogia stanno utilizzando legna tagliata illegalmente da queste aree protette per alimentare le loro caldaie.…
SHEIN: un nuovo studio rivela sostanze chimiche pericolose nei prodotti
SHEIN, marchio di ultra-fast fashion, ha un “modello di business basato su sostanze chimiche pericolose e distruzione ambientale” secondo una recente indagine di Greenpeace Germania. Il marketing di SHEIN bombarda i giovani, attraverso piattaforme come TikTok, con articoli dall’aspetto affascinante venduti a prezzi stracciati, promossi da micro e macro influencer che ottengono in cambio prodotti gratuiti e altri vantaggi. Poco però si sa delle migliaia di fornitori che tagliano e cuciono i capi nel Guangdong, in Cina, e ancor meno delle fabbriche che trattano e tingono i loro tessuti, maggior fonte dell’inquinamento causato da SHEIN. Per scoprire di più sui prodotti e in particolare sull’uso di sostanze chimiche pericolose nella catena di approvvigionamento,…
Avviso pericolosità prodotti: due modelli di scarpe segnalati dalla Commissione Europea
La Commissione Europea segnala rapidamente le misure adottate contro i prodotti pericolosi non alimentari tra le autorità nazionali responsabili della sicurezza dei prodotti nei paesi del mercato unico. Ogni giorno le autorità nazionali inviano avvisi con le informazioni sulla tipologia di prodotto rilevato come pericoloso, una descrizione del rischio e le misure adottate dall’operatore economico o disposte dall’autorità. Due modelli di scarpe Guess sono al momento segnalati. Le sostanze chimiche nocive che mettiamo ai piedi indossando calzature possono superare i limiti consentiti. L’uso di prodotti chimici tossici per l’ambiente e la salute è purtroppo al momento uno degli impatti negativi dell’industria della moda. Le segnalazioni sono sicuramente uno strumento utile,…
Microfibre e microplastiche da materiali tessili: cosa sono e come ridurle?
Grazie a due studi interessanti*, che fanno il punto delle ricerche condotte su microfibre e microplastiche, cerchiamo di fare chiarezza su un tema sempre più sentito. L’aumento della produzione di fibre tessili negli ultimi 20 anni, in particolare di quelle sintetiche, e le scoperte sugli effetti che hanno sull’uomo e sull’ambiente pongono sempre più l’attenzione sull’argomento. I frammenti di fibre rilasciati da indumenti e tessuti per la casa durante il lavaggio, l’asciugatura e l’uso sono considerati una nuova fonte di inquinamento ambientale e una minaccia per la salute. Se preferisci guardare il video che abbiamo realizzato, clicca qui. Cosa sono le microfibre? Che dimensioni hanno? “Microfibre” è un termine consolidato nell’industria…
La sostenibilità è cosa “da donne”?
Quando ho letto un articolo sulla sostenibilità come “roba da donne” (Elliot, 2021, Euronews), mi sono incuriosita al punto da indagare e capire meglio come e perché ci possa essere uno stereotipo green-femminile. Anche se nel contesto attuale di fluidità di genere potrebbe esserne messa in discussione la significatività, potrebbe aiutare in una più efficace divulgazione di messaggi di sostenibilità. Diversi studi indicano che esiste un divario di genere con riferimento all’attenzione per l’ambiente. In base a una ricerca di Mintel (2018), gli uomini sprecano più acqua e cibo, riciclano meno, sono meno attenti a spegnere/diminuire il riscaldamento quando escono di casa e meno inclini a incoraggiare familiari e amici…
- Environment/Ambiente, Events, Fashion/Moda, Responsible life / Stile di vita resp., Vintage/Second-hand
L’armadio più alto del mondo: i vestiti di una vita intera
Sai quanti sono i vestiti di una vita intera? Poiché buttiamo di solito gli abiti che non usiamo più nel corso del tempo, riusciamo ad avere un’idea di quanti siano in totale? Per rispondere a questa domanda, nel 2018 Benjamin Von Wong e Laura François hanno avuto l’idea di raccoglierli tutti in un unico guardaroba creando l’armadio più alto del mondo: in un solo istante, chi alza lo sguardo può vedere con i propri occhi una vita di vestiti. Il guardaroba è diverso per ognuno di noi, secondo la disponibilità economica, l’epoca, la cultura. Benjamin e Laura hanno stimato il numero di capi che mediamente una persona in un Paese economicamente…
Di cosa sono fatti i nostri vestiti?
Puoi ascoltare qui l’articolo: I nostri vestiti Quali fibre compongono i nostri indumenti? Di cosa sono fatti i vestiti di Zara, Mango, H&M e degli altri brand fast fashion? Quanto sono in realtà riutilizzabili e riciclabili gli abiti che buttiamo? Circa 550 kg di vestiti sono stati analizzati nel primo studio in assoluto sulle fibre degli indumenti buttati nei contenitori della raccolta tessile. Realizzato da INTEXTER* dell’Universitat Politècnica de Catalunya (UPC) e dalla studentessa Beatriz Rodríguez dell’ESEIAAT**, lo studio è incluso nel rapporto Análisis de la recogida de la ropa usada en España (Analisi della raccolta di indumenti usati in Spagna)***. Analizzando la composizione dei prodotti tessili presenti nei bidoni attraverso…
I brand della moda collegati alla deforestazione in Amazzonia
Puoi ascoltare qui l’articolo: Brand e deforestazione Stand.Earth ha recentemente pubblicato una ricerca sul legame tra il settore della moda e la distruzione della foresta amazzonica. Utilizzando i dati pubblici e governativi, l’indagine mostra come l’approvvigionamento di pelle dei marchi fashion rappresenti un rischio climatico esistenziale per il mondo, la foresta pluviale amazzonica e le comunità indigene. L’allevamento di bestiame è collegato alla disponibilità di foreste. Uno studio del World Resources Institute ha rilevato che dal 2001 al 2015 l’industria del bestiame è responsabile del 36% della perdita di copertura arborea a livello globale. Gli allevamenti di bestiame hanno sostituito quasi il doppio della superficie forestale rispetto a tutti…
La nausea della sostenibilità: sintomi, cause e rimedi
Puoi ascoltare qui l’articolo: Nausea della sostenibilità Dalla nascita di Dress Ecode questa è la prima pausa così lunga dagli articoli. Non è solo per gli impegni che si susseguono, né per una perdita di motivazione. Se c’è una cosa in cui continuo fortemente a credere è nella necessità di condurre una vita più responsabile, con attenzione alle persone, alle risorse utilizzate, alla natura. È qualcos’altro, che pian piano ha contributo a un arresto. Ho la nausea della sostenibilità. Le cause? Abusi, leggerezza, debole competenza. Nausea non del concetto che evoca, né dell’applicazione pratica nella vita, bensì della parola. Negli ultimi mesi è arrivata a circondarmi ovunque. Un po’…