Microfibre e microplastiche da materiali tessili: cosa sono e come ridurle?
Grazie a due studi interessanti*, che fanno il punto delle ricerche condotte su microfibre e microplastiche, cerchiamo di fare chiarezza su un tema sempre più sentito. L’aumento della produzione di fibre tessili negli ultimi 20 anni, in particolare di quelle sintetiche, e le scoperte sugli effetti che hanno sull’uomo e sull’ambiente pongono sempre più l’attenzione sull’argomento. I frammenti di fibre rilasciati da indumenti e tessuti per la casa durante il lavaggio, l’asciugatura e l’uso sono considerati una nuova fonte di inquinamento ambientale e una minaccia per la salute. Se preferisci guardare il video che abbiamo realizzato, clicca qui. Cosa sono le microfibre? Che dimensioni hanno? “Microfibre” è un termine consolidato nell’industria…
La sostenibilità è cosa “da donne”?
Quando ho letto un articolo sulla sostenibilità come “roba da donne” (Elliot, 2021, Euronews), mi sono incuriosita al punto da indagare e capire meglio come e perché ci possa essere uno stereotipo green-femminile. Anche se nel contesto attuale di fluidità di genere potrebbe esserne messa in discussione la significatività, potrebbe aiutare in una più efficace divulgazione di messaggi di sostenibilità. Diversi studi indicano che esiste un divario di genere con riferimento all’attenzione per l’ambiente. In base a una ricerca di Mintel (2018), gli uomini sprecano più acqua e cibo, riciclano meno, sono meno attenti a spegnere/diminuire il riscaldamento quando escono di casa e meno inclini a incoraggiare familiari e amici…
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L’armadio più alto del mondo: i vestiti di una vita intera
Sai quanti sono i vestiti di una vita intera? Poiché buttiamo di solito gli abiti che non usiamo più nel corso del tempo, riusciamo ad avere un’idea di quanti siano in totale? Per rispondere a questa domanda, nel 2018 Benjamin Von Wong e Laura François hanno avuto l’idea di raccoglierli tutti in un unico guardaroba creando l’armadio più alto del mondo: in un solo istante, chi alza lo sguardo può vedere con i propri occhi una vita di vestiti. Il guardaroba è diverso per ognuno di noi, secondo la disponibilità economica, l’epoca, la cultura. Benjamin e Laura hanno stimato il numero di capi che mediamente una persona in un Paese economicamente…
Di cosa sono fatti i nostri vestiti?
Puoi ascoltare qui l’articolo: I nostri vestiti Quali fibre compongono i nostri indumenti? Di cosa sono fatti i vestiti di Zara, Mango, H&M e degli altri brand fast fashion? Quanto sono in realtà riutilizzabili e riciclabili gli abiti che buttiamo? Circa 550 kg di vestiti sono stati analizzati nel primo studio in assoluto sulle fibre degli indumenti buttati nei contenitori della raccolta tessile. Realizzato da INTEXTER* dell’Universitat Politècnica de Catalunya (UPC) e dalla studentessa Beatriz Rodríguez dell’ESEIAAT**, lo studio è incluso nel rapporto Análisis de la recogida de la ropa usada en España (Analisi della raccolta di indumenti usati in Spagna)***. Analizzando la composizione dei prodotti tessili presenti nei bidoni attraverso…
I brand della moda collegati alla deforestazione in Amazzonia
Puoi ascoltare qui l’articolo: Brand e deforestazione Stand.Earth ha recentemente pubblicato una ricerca sul legame tra il settore della moda e la distruzione della foresta amazzonica. Utilizzando i dati pubblici e governativi, l’indagine mostra come l’approvvigionamento di pelle dei marchi fashion rappresenti un rischio climatico esistenziale per il mondo, la foresta pluviale amazzonica e le comunità indigene. L’allevamento di bestiame è collegato alla disponibilità di foreste. Uno studio del World Resources Institute ha rilevato che dal 2001 al 2015 l’industria del bestiame è responsabile del 36% della perdita di copertura arborea a livello globale. Gli allevamenti di bestiame hanno sostituito quasi il doppio della superficie forestale rispetto a tutti…
La nausea della sostenibilità: sintomi, cause e rimedi
Puoi ascoltare qui l’articolo: Nausea della sostenibilità Dalla nascita di Dress Ecode questa è la prima pausa così lunga dagli articoli. Non è solo per gli impegni che si susseguono, né per una perdita di motivazione. Se c’è una cosa in cui continuo fortemente a credere è nella necessità di condurre una vita più responsabile, con attenzione alle persone, alle risorse utilizzate, alla natura. È qualcos’altro, che pian piano ha contributo a un arresto. Ho la nausea della sostenibilità. Le cause? Abusi, leggerezza, debole competenza. Nausea non del concetto che evoca, né dell’applicazione pratica nella vita, bensì della parola. Negli ultimi mesi è arrivata a circondarmi ovunque. Un po’…
Che eco-ansia! 10 rimedi per alleggerirla
Puoi ascoltare qui l’articolo: Eco-ansia Tra diluvi, incendi, siccità, uragani, inquinamento, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello dei mari… C’è qualcuno, sensibile all’argomento sostenibilità, che non senta un po’ di eco-ansia? Soprattutto in seguito alla pubblicazione dell’ultimo rapporto IPCC durante quest’estate, i post, i commenti e le richieste di consigli sempre più frequentemente hanno riguardato la preoccupazione per lo scenario futuro che si prospetta in termini di sopravvivenza del genere umano. L’IPCC Costituito nel 1988, è l’organismo internazionale delle Nazioni Unite per la valutazione dei cambiamenti climatici. Nell’ultimo rapporto pubblicato, 234 scienziati hanno sintetizzato 14,000 documenti di ricerca. Non ci sono più dubbi sulla crisi climatica. È inequivocabile che…
Green trolling: smascherando il green washing dal petrolifero alla moda
Puoi ascoltare qui l’articolo: Green trolling Qualche tempo fa mi sono imbattuta in un profilo Instagram con una serie di post curiosi: gli screenshot di messaggi di grandi aziende, principalmente petrolifere ma non solo, che toccavano il tema della sostenibilità, seguiti da commenti di “green troll“. Una carrellata di divertenti e pungenti reazioni ai tentativi di comunicare azioni green. Indagando ho scoperto che questo modo di portare a galla il green washing e di rispedirlo direttamente al mittente è definito green trolling (abbiamo raccontato qui di come individuare il green washing). Mentre “trollare” è infastidire, fare la peste, disturbare e a volte in modo nocivo bullizzare su internet, la…
Umanità e natura: comportamenti delle piante e relazione tra i due mondi
All’interno del club Sostenibilità su Clubhouse (con Carlotta Redaelli e Stefano Caldirola), abbiamo intavolato un meraviglioso confronto sulla convivenza tra piante, animali e uomo. Un ciclo di incontri on line dove, dall’osservazione del rapporto tra umanità e mondo animale e vegetale, nascono riflessioni che toccano il nostro modo di pensare, di vivere, di lavorare e anche di approcciarci alla sostenibilità. Noi e la natura. Qual è il nostro posto? Ha un senso ritenerci al centro o addirittura sovrani? Possiamo imparare qualcosa dal mondo vegetale? Come interagiscono i tre tipi di intelligenza (vegetale, animale e umana)? Un panel di speaker: – Stella Saladino, Plants Inspirational Coaching – Jinane Kafrouny, Regency Event…
Incenerimento delle scorte e spreco di vestiti nell’industria della moda: intervista ad Ariele Elia
Puoi ascoltare qui l’articolo: Incenerimento vestiti L’attuale produzione di massa di abbigliamento e il modello di business imperfetto con cui operano i marchi di moda, dai piccoli ai grandi, stanno creando un’enorme quantità di stock in eccesso. Non è venduta sul mercato ma segretamente bruciata negli inceneritori di tutto il mondo. Con il risultato di sprecare migliaia di tonnellate di vestiti perfettamente buoni. Non ci credi? In un articolo precedente abbiamo parlato di quanto sia pervasiva e non etica questa pratica segreta e di come i marchi stiano cercando di nasconderla. Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulle conseguenze che ha l’incenerimento di tonnellate e tonnellate di capi di abbigliamento invenduti…