• Circular economy,  Companies / Aziende,  Fabrics/Tessuti,  Fashion/Moda,  Recycling/Riciclo

    Dopo Mylo, la “pelle” dal micelio, stop a Circulose, la fibra tessile dal riciclo di cotone

    L’anno scorso, l’azienda Bolt Threads ha deciso di mettere in pausa Mylo, un’innovativa “pelle” dal micelio, nonostante il sostegno di grandi marchi come Adidas, Kering e Stella McCartney. Un paio di settimane fa, Renewcell, il rinomato produttore di Circulose, ha dovuto dichiarare bancarotta nonostante il significativo supporto e le partnership acquisite nel settore. La pausa di Bolt Threads e il fallimento di Renewcell, due importanti attori nella moda sostenibile, sollevano interrogativi sull’efficacia dell’industria della moda nel sostenere soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale. Renewcell Renewcell è un’azienda svedese nota per la sua tecnologia che ricicla magliette e jeans di cotone destinati alla discarica in nuovo materiale, Circulose, utilizzabile da filatori…

  • Companies / Aziende,  Fabrics/Tessuti,  Fashion/Moda

    Il tessuto dalle foglie di ananas è sostenibile?

    Pinatex è un tessuto innovativo creato come alternativa sostenibile sia alla pelle prodotta in serie sia ai materiali sintetici inquinanti. È prodotto con foglie di ananas da Ananas Anam, una B-corporation con sede nel Regno Unito. Per il master di gestione della moda sostenibile di SUMAS, ho preparato un’analisi dettagliata per valutare il ciclo di vita biologico e tecnico, per comprendere i vantaggi e gli svantaggi rispetto al modello triple bottom line* e agli SDG a cui il materiale contribuisce. Questo articolo riporta il contributo teorico relativo all’analisi. Piñatex è composto da 72% foglie di ananas, 18% PLA (acido polilattico), 5% Bio PU (poliuretano) e 5% PU (Ananas Aman 2022).…

  • Dove acquistare,  Fabrics/Tessuti,  Fashion/Moda,  Modern slavery / Schiavitù moderna

    La produzione di denim in Pakistan: impatti ambientali, strategie e direzioni future

    Il denim è uno dei tessuti più popolari e onnipresenti a livello globale e l’industria della moda fa molto affidamento su di esso. Tuttavia, la produzione di denim ha un impatto ambientale significativo, dal consumo di acqua all’inquinamento chimico. Pertanto, la necessità di una produzione sostenibile di denim è diventata più pressante man mano che il mondo si muove verso pratiche più sostenibili. Nell’ultima fiera Premièr Vision Denim di Milano abbiamo incontrato molte realtà pakistane che vendono denim. Questo articolo si propone di esplorare le sfide affrontate dal Pakistan nel raggiungere una produzione sostenibile di denim e le strategie impiegate per superarle. Denim in Pakistan: Una corsa all’oro blu Il Pakistan…

  • Environment/Ambiente,  Fabrics/Tessuti,  Fashion/Moda,  Responsible life / Stile di vita resp.

    Microfibre e microplastiche da materiali tessili: cosa sono e come ridurle?

    Grazie a due studi interessanti*, che fanno il punto delle ricerche condotte su microfibre e microplastiche, cerchiamo di fare chiarezza su un tema sempre più sentito. L’aumento della produzione di fibre tessili negli ultimi 20 anni, in particolare di quelle sintetiche, e le scoperte sugli effetti che hanno sull’uomo e sull’ambiente pongono sempre più l’attenzione sull’argomento. I frammenti di fibre rilasciati da indumenti e tessuti per la casa durante il lavaggio, l’asciugatura e l’uso sono considerati una nuova fonte di inquinamento ambientale e una minaccia per la salute. Se preferisci guardare il video che abbiamo realizzato, clicca qui. Cosa sono le microfibre? Che dimensioni hanno? “Microfibre” è un termine consolidato nell’industria…

  • Companies / Aziende,  Fabrics/Tessuti,  Fashion/Moda,  Non categorizzato

    Biodesign: il possibile futuro della moda

    Siamo spinti a riconsiderare cosa mangiamo, come viaggiamo e cosa compriamo per ridurre il nostro impatto ambientale collettivo, che viene spesso commercializzato con il termine “sostenibilità”. Ma la sostenibilità non dovrebbe essere fondamentalmente incorporata nel modo in cui le cose sono progettate e realizzate, se vogliamo ridurre drasticamente l’impatto climatico sulla scala necessaria per fermare il cambiamento climatico? Qual è un modo ecologico per creare case, vestiti, automobili e cibo? Seguire il modello della natura e incorporare sistemi biologici nella creazione di oggetti, secondo una crescente comunità di designer e scienziati. Così si contribuirà a garantire che siano prodotti simbiotici con il nostro pianeta, piuttosto che parassiti o inquinanti. Cos’è…

  • di cosa sono fatti i vestiti
    Circular economy,  Environment/Ambiente,  Fabrics/Tessuti,  Fashion/Moda,  Recycling/Riciclo

    Di cosa sono fatti i nostri vestiti?

    Puoi ascoltare qui l’articolo: I nostri vestiti   Quali fibre compongono i nostri indumenti? Di cosa sono fatti i vestiti di Zara, Mango, H&M e degli altri brand fast fashion? Quanto sono in realtà riutilizzabili e riciclabili gli abiti che buttiamo? Circa 550 kg di vestiti sono stati analizzati nel primo studio in assoluto sulle fibre degli indumenti buttati nei contenitori della raccolta tessile. Realizzato da INTEXTER* dell’Universitat Politècnica de Catalunya (UPC) e dalla studentessa Beatriz Rodríguez dell’ESEIAAT**, lo studio è incluso nel rapporto Análisis de la recogida de la ropa usada en España (Analisi della raccolta di indumenti usati in Spagna)***. Analizzando la composizione dei prodotti tessili presenti nei bidoni attraverso…

  • Companies / Aziende,  Environment/Ambiente,  Fabrics/Tessuti,  Fashion/Moda,  Modern slavery / Schiavitù moderna

    L’impatto della pelle e delle concerie: quello che non sappiamo e chi è dentro ha paura a dirci

    Puoi ascoltare qui l’articolo: L’impatto della pelle e delle concerie Quando ho visto il documentario di DW sul lato oscuro della moda-lusso sono stata male per diversi giorni. È un pugno allo stomaco. Volevo scriverne in un articolo, ma per farlo al meglio ho desiderato coinvolgere Francesco Gesualdi che in quel documentario racconta di un report realizzato sulla pelle e le concerie, ostacolato in più modi. Con l’obiettivo di diffondere quanto emerso anche a chi non ha la pazienza di leggere il report fino in fondo, ho chiesto il suo aiuto per ripercorrere i punti più rilevanti, ciò che non possiamo ignorare: è troppo importante per far finta di nulla…

  • Companies / Aziende,  Fabrics/Tessuti,  Fashion/Moda,  Recycling/Riciclo

    Il macchinario di H&M che ricicla in 5 ore i vestiti usati: fast fashion sostenibile?

    Puoi ascoltare qui l’articolo: Looop – Macchinario di H&M Il marchio svedese di fast fashion H&M ha trovato un modo per far sì che i capi usati di abbigliamento siano riciclati al posto di essere buttati, dando loro nuova vita. Tutto questo in sole 5 ore! Il brand infatti darà la possibilità ai propri clienti di recarsi nel negozio di marca a Stoccolma per restituire i capi non più desiderati.  Gli indumenti saranno igienizzati e inseriti in un nuovo macchinario chiamato Looop che scompone le fibre, successivamente utilizzate per creare nuovi capi di abbigliamento. H&M ha dichiarato alla CNN che questo processo di riciclo, sviluppato insieme a Hong Kong Research…

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    Dalla buccia di melanzane una nuova pelle sostenibile: le mascherine dello chef Omar Sartawi

    Italiano/English below  Puoi ascoltare qui l’articolo: Dalla buccia di melanzane Con l’inizio della pandemia causata dal virus Covid-19, un nuovo prodotto è sotto i riflettori per via dell’impatto ambientale e la creazione di rifiuti: la mascherina per il viso. Per combattere l’utilizzo monouso delle mascherine chirurgiche, difficili da riciclare e inquinanti per l’ambiente, e il conseguente aumento di rifiuti, sono spuntate nuove e diverse idee per creare mascherine riutilizzabili e più ecosostenibili. Mentre cotone biologico e canapa sono le alternative più utilizzate, non avremmo mai pensato che una soluzione potesse arrivare dagli avanzi delle nostre cucine! Infatti lo chef giordano Omar Sartawi ha aggiunto un nuovo materiale nel mix dei prodotti…

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    Magliette da uomo più sostenibili: 8 indirizzi dove trovarle e perché sceglierle al posto di quelle in cotone tradizionale

    Italiano/English below Puoi ascoltare qui l’articolo: Magliette uomo Le giornate estive si avvicinano, tempo di maniche corte e di cotone. Si stimano però 2.500–2.700 litri di acqua necessari per produrre una maglietta, principalmente perché la coltivazione del cotone è ad alta intensità idrica, nella metà dei casi in aree in cui le precipitazioni piovane non sono sufficienti per la sua crescita. Oltre a sottrarre una preziosa risorsa agli essere umani, l’utilizzo intensivo di acqua sconvolge gli ecosistemi locali, con conseguenze sulle caratteristiche del suolo e sul mantenimento della biodiversità mettendo a rischio specie animali. Inoltre, la coltivazione di cotone è responsabile del consumo di fertilizzanti, pesticidi e insetticidi tossici, che…