• Companies / Aziende,  Environment/Ambiente,  Fashion/Moda

    Sanzioni e divieto di pubblicità: la Francia ferma il fast fashion

    L’Assemblea nazionale francese ha adottato all’unanimità il disegno di legge volto a ridurre l’impatto ambientale dell’industria tessile, che dovrà proseguire il suo percorso legislativo al Senato. Con l’obiettivo di fermare il fast fashion, il testo prevede: il divieto di pubblicità per la vendita di capi di abbigliamento a prezzi stracciati la decisione di definire il fast fashion in base a un numero stabilito di capi immessi sul mercato annualmente una sanzione ambientale rafforzata per rendere i prodotti della moda veloce meno attraenti Inoltre, le aziende che vendono moda usa-e-getta online dovranno esporre vicino al prezzo sul proprio sito messaggi che: sensibilizzino sull’impatto ambientale dei propri prodotti; incoraggino la sobrietà, il riutilizzo,…

  • Companies / Aziende,  Fashion/Moda

    È battaglia tra Temu e Shein: lo scontro arriva in tribunale

    La battaglia antitrust tra le aziende Shein e Temu arriva nei tribunali statunitensi. Temu sostiene che Shein detenga un monopolio nel mercato della moda ultraveloce, offrendo prezzi più bassi e stili più nuovi rispetto al tradizionale fast fashion. Temu accusa anche Shein di costringere i produttori ad accordi esclusivi e minaccia di imporre multe se non si conformano. Shein Shein, il popolare marchio di ultra-fast fashion con sede in Cina e Singapore, è noto per offrire una vasta selezione di abbigliamento alla moda, accessori e prodotti beauty a prezzi molto accessibili. Si rivolge principalmente a un pubblico giovane, con un’enfasi sulle ultime tendenze di moda e una presenza significativa sui…

  • Companies / Aziende,  Environment/Ambiente,  Fashion/Moda,  Modern slavery / Schiavitù moderna

    SHEIN: un nuovo studio rivela sostanze chimiche pericolose nei prodotti

    SHEIN, marchio di ultra-fast fashion, ha un “modello di business basato su sostanze chimiche pericolose e distruzione ambientale” secondo una recente indagine di Greenpeace Germania. Il marketing di SHEIN bombarda i giovani, attraverso piattaforme come TikTok, con articoli dall’aspetto affascinante venduti a prezzi stracciati, promossi da micro e macro influencer che ottengono in cambio prodotti gratuiti e altri vantaggi. Poco però si sa delle migliaia di fornitori che tagliano e cuciono i capi nel Guangdong, in Cina, e ancor meno delle fabbriche che trattano e tingono i loro tessuti, maggior fonte dell’inquinamento causato da SHEIN. Per scoprire di più sui prodotti e in particolare sull’uso di sostanze chimiche pericolose nella catena di approvvigionamento,…

  • Companies / Aziende,  Fashion/Moda,  Modern slavery / Schiavitù moderna

    Shein: l’indagine di Channel 4 dentro le fabbriche cinesi

    Channel 4 entra nelle fabbriche cinesi di Shein sotto copertura e racconta il lato sociale oscuro del fast fashion. Il video inchiesta, dal titolo Inside the Shein Machine: UNTOLD, porta alla luce le condizioni dei lavoratori che producono i capi del colosso di moda ultra-rapida: lavorano 7 giorni su 7 fino a 18 ore al giorno non hanno nessuna pausa, nella pausa pranzo le dipendenti sono costrette a lavarsi i capelli hanno un solo giorno libero al mese realizzano 500 capi di abbigliamento al giorno sono pagati al massimo 4.000 yuan al mese (circa 550 euro) per ogni errore commesso perdono 2/3 dello stipendio giornaliero ricevono 4 centesimi di euro a…

  • Companies / Aziende,  Dove acquistare,  Fashion/Moda

    Patagonia vs Fast Fashion – Leader a confronto

    Chi c’è dietro Patagonia? E Shein? E Uniqlo, Zara, H&M, Primark? L’ultima decisione del fondatore di Patagonia porta a riflettere su chi sta dietro alle più note aziende di abbigliamento con missioni diverse dal brand del settore outdoor.  Yvon Chouinard e famiglia hanno trasferito la proprietà del brand Patagonia, del valore di circa 3 mld di euro, a un’ONG. La notizia non sorprende: da tempo Chouinard raccontava della sua idea differente di capitalismo (link all’articolo nella caption). Patagonia si dimostra ancora una volta un brand con un piano di sostenibilità a lungo termine solido e credibile. “Devi reinventare del tutto il capitalismo. Porta a un sacco di persone povere e a poche…

  • Companies / Aziende,  Dove acquistare,  Fashion/Moda,  Modern slavery / Schiavitù moderna

    Primark: più cotone sostenibile vuol dire sostenibilità?

    Più cotone sostenibile indica automaticamente la sostenibilità di un brand? Primark comunica i passi avanti del programma Sustainable Cotton e non si fa altro che parlare di sostenibilità dopo il lancio della linea Primark Cares. Il rivenditore irlandese di moda, proprietà di Associated British Foods (ABF), dichiara di avere come obiettivo che i capi durino di più, per ridurre l’impatto dell’attività dell’azienda sul pianeta e per migliorare la vita delle persone che realizzano i prodotti. Nella sezione dedicata alla sostenibilità, tra attenzione all’ambiente e impegno verso le persone la moltitudine di messaggi virtuosi colpisce il lettore. È davvero così se analizziamo più attentamente i dati? Perché la vendita della felpa in…

  • Circular economy,  Companies / Aziende,  Fashion/Moda,  Recycling/Riciclo

    UE: “Vogliamo far uscire di moda il fast fashion”

    Il 30 marzo 2022 la Commissione Europea ha reso pubblica la Strategia per il Tessile Sostenibile e Circolare, tanto attesa per condurre l’industria della moda verso la sostenibilità ripulendola dai lati oscuri. Puoi ascoltare qui l’articolo: Strategia Tessile EU Il consumo di tessili in Europa ha il quarto maggiore impatto sull’ambiente e sui cambiamenti climatici, dopo cibo, alloggio e mobilità. La strategia attua così gli impegni presi nell’ambito del Green Deal europeo (#EUGreenDeal) e del nuovo piano d’azione per l’economia circolare. L’UE inizia infatti a definire i criteri di fine vita dei rifiuti tessili utilizzati non solo come abbigliamento, ma anche per la casa, le automobili, le apparecchiature mediche, gli…

  • Companies / Aziende,  Fashion/Moda,  Modern slavery / Schiavitù moderna

    Shein: le false dichiarazioni sulle fabbriche del marchio ultra-fast-fashion

    Puoi ascoltare qui l’articolo: Shein   Shein (Zoetop Business Co Ltd) è un rivenditore online molto in voga, soprattutto tra i giovani, perché offre capi di moda a prezzi contenuti. Possiamo acquistare un outfit completo con meno di 30 dollari. Chi paga però al nostro posto? Uno dei problemi del fast fashion, di cui abbiamo scritto molte volte, è che nella maggior parte dei casi il prezzo così basso è frutto di mancato riconoscimento di un salario equo e di condizioni di lavoro appropriate ai lavoratori coinvolti nella produzione dei capi. Per questo motivo i consumatori chiedono sempre di più trasparenza sulla filiera produttiva. Shein propone decine di migliaia di stili,…

  • Companies / Aziende,  Environment/Ambiente,  Fashion/Moda

    Incenerimento delle scorte e spreco di vestiti nell’industria della moda: intervista ad Ariele Elia

    Puoi ascoltare qui l’articolo: Incenerimento vestiti L’attuale produzione di massa di abbigliamento e il modello di business imperfetto con cui operano i marchi di moda, dai piccoli ai grandi, stanno creando un’enorme quantità di stock in eccesso. Non è venduta sul mercato ma segretamente bruciata negli inceneritori di tutto il mondo. Con il risultato di sprecare migliaia di tonnellate di vestiti perfettamente buoni. Non ci credi? In un articolo precedente abbiamo parlato di quanto sia pervasiva e non etica questa pratica segreta e di come i marchi stiano cercando di nasconderla. Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulle conseguenze che ha l’incenerimento di tonnellate e tonnellate di capi di abbigliamento invenduti…

  • Companies / Aziende,  Fabrics/Tessuti,  Fashion/Moda,  Recycling/Riciclo

    Il macchinario di H&M che ricicla in 5 ore i vestiti usati: fast fashion sostenibile?

    Puoi ascoltare qui l’articolo: Looop – Macchinario di H&M Il marchio svedese di fast fashion H&M ha trovato un modo per far sì che i capi usati di abbigliamento siano riciclati al posto di essere buttati, dando loro nuova vita. Tutto questo in sole 5 ore! Il brand infatti darà la possibilità ai propri clienti di recarsi nel negozio di marca a Stoccolma per restituire i capi non più desiderati.  Gli indumenti saranno igienizzati e inseriti in un nuovo macchinario chiamato Looop che scompone le fibre, successivamente utilizzate per creare nuovi capi di abbigliamento. H&M ha dichiarato alla CNN che questo processo di riciclo, sviluppato insieme a Hong Kong Research…