Riscopriamo la nostra bellezza per un approccio più responsabile alla moda – 2a puntata
Italiano/English below Puoi ascoltare qui l’articolo: Riscopriamo la bellezza 2 Dopo la prima puntata incentrata sui meccanismi che portano a comprare (troppi) abiti che non ci fanno sentire a nostro agio, che buttiamo o lasciamo inutilizzati nell’armadio con insoddisfazione o frustrazione, la seconda puntata del percorso con l’image coach Jessica Pellegrino vuole aiutarci a individuare, e nel caso a modificare, i pensieri che ci portano a scegliere gli abiti da indossare. Questo passaggio è utile per proseguire nel percorso e riuscire a valorizzare la nostra immagine, orientando i nostri acquisti verso una maggiore consapevolezza, per un consumo di indumenti più sostenibile. Se hai perso la puntata introduttiva, puoi leggerla qui: Riscopriamo la…
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Magliette da uomo più sostenibili: 8 indirizzi dove trovarle e perché sceglierle al posto di quelle in cotone tradizionale
Italiano/English below Puoi ascoltare qui l’articolo: Magliette uomo Le giornate estive si avvicinano, tempo di maniche corte e di cotone. Si stimano però 2.500–2.700 litri di acqua necessari per produrre una maglietta, principalmente perché la coltivazione del cotone è ad alta intensità idrica, nella metà dei casi in aree in cui le precipitazioni piovane non sono sufficienti per la sua crescita. Oltre a sottrarre una preziosa risorsa agli essere umani, l’utilizzo intensivo di acqua sconvolge gli ecosistemi locali, con conseguenze sulle caratteristiche del suolo e sul mantenimento della biodiversità mettendo a rischio specie animali. Inoltre, la coltivazione di cotone è responsabile del consumo di fertilizzanti, pesticidi e insetticidi tossici, che…
Lacoste si unisce ai brand che hanno deciso di non utilizzare lana mohair
Italiano/English Una recente indagine di PETA Asia sull’industria della lana mohair* ha messo in luce abusi e sfruttamento delle capre d’angora: molti animali muoiono per essere esposti al freddo dopo essere stati tosati; le capre che sopravvivono a tosature ripetute sono sfruttate per la loro lana per cinque o sei anni e successivamente vendute per essere macellate. Il mohair viene rubato da capre affettuose e intelligenti che si trovano così a vivere in costante paura.
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Vita da Dress ECOde – Dress ECOde’s life style
(Italiano/English) Dietro ogni articolo che trovate qui, ci sono non solo ore di studio e ricerca dedicate con passione all’argomento trattato (es. sui materiali descritti oppure sui brand proposti), ma anche impegno nella comprensione delle sfide che si trova davanti chi come voi decide (o non) di intraprendere un cammino di maggiore sostenibilità e responsabilità verso le persone e l’ambiente.
Patagonia entra in politica “a causa delle minacce urgenti e senza precedenti alle nostre terre e acque pubbliche”
(Italiano/English) Nei suggerimenti per acquisti più responsabili, ci capita di citare Patagonia come marchio impegnato nella diminuzione dell’impatto ambientale dell’industria della moda. Bisogna riconoscere che Patagonia stia davvero facendo qualcosa sia per migliorare la sostenibilità della loro produzione, sia per diffondere la passione per l’ambiente in particolare attraverso sport all’aperto, sia ancora per inviare messaggi di attenzione alla riduzione di consumi irresponsabili. Non desideriamo fare pubblicità, non è questo l’obiettivo, ma raccontare di quali azioni sia possibile compiere per creare un settore più responsabile e sostenibile.
Dagli angoli dimenticati degli armadi al tappeto rosso!
Italiano/English A Formigine , in provincia di Modena, si è svolta il 16 settembre scorso una sfilata di beneficenza in cui abiti donati dalla cittadinanza hanno avuto un momento di celebrità, indossati dai volontari sul tappeto rosso disteso nella piazza principale. Vestiti usati che tornano a vivere uscendo dagli armadi dopo essere stati adocchiati dagli spettatori e grazie anche agli affezionati clienti del Charity Shop in via dei Servi a Modena che si occupa della vendita di questi capi.
Il lavoro invisibile nel settore della moda-lusso in Puglia raccontato dal New York Times
(Italiano/English) Il New York Times dedica un articolo all’economia italiana “nell’ombra” con riferimento a migliaia di lavoratori sottopagati che da casa creano articoli di lusso senza contratto né assicurazione. E’ nel barese che la testata statunitense raccoglie testimonianze (di circa 60 persone) come quella di una donna di mezza età che lavora pesantemente al tavolo della sua cucina, ricamando un sofisticato cappotto di lana: un capo che potrà essere venduto tra gli 800 e i 2.000 euro mentre la donna riceverà un euro per ogni metro di tessuto lavorato. Un metro di tessuto comporta un’ora di ricamo; per completare un cappotto servono circa 4-5 ore, un guadagno per la donna…
Con il tempo e la pazienza la foglia di gelso diventa un abito di seta (antico proverbio cinese)
Proprio così, i nostri abiti di seta, delicati, leggeri, fini, scintillanti, lucenti, piacevoli da indossare, belli da guardare iniziano da una foglia di gelso. Ma quanto è sostenibile la seta? Proviamo a fare una piccola analisi degli aspetti che riguardano la sua produzione. Dalla Cina e dall’India proviene la maggior parte della seta complessivamente prodotta. Altri paesi in cui si trova la sericoltura sono il Giappone, il Brasile, la Tailandia, l’Uzbekistan, l’Iran, il Vietnam; in Europa in Francia, Italia e Spagna.
Seta: le proposte più sostenibili
Se avete letto il nostro articolo sulla provenienza e la produzione dei nostri indumenti di seta e vi è venuto il desiderio di acquistarne, vi suggeriamo qualche idea!
Second-hand e beneficenza: a Formigine (Modena) una sfilata di moda etica! Cercasi modelli/e
L’associazione Porta Aperta Modena organizza anche quest’anno una sfilata di abiti donati dalla cittadinanza al loro mercatino L’Arca. Per rendere possibile l’iniziativa, sono alla ricerca di modelli e modelle di ogni taglia ed età per mostrare indumenti, scarpe e borse nella piazza del castello di Formigine, all’interno dell’evento Settembre Formiginese, domenica 16 settembre alle ore 18.