Lanciata la Carta dell’industria della moda durante la conferenza delle Nazioni Unite alla COP24 – 43 aziende sanciscono il loro impegno contro i cambiamenti climatici
(Italiano/English) Durante la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP24) a Katowice, in Polonia, è stata lanciata la Carta dell’industria della moda per l’azione per il clima (Fashion Industry Charter for Climate Action).
Un gruppo di aziende italiane vuole eliminare dal settore della moda le sostanze tossiche in due anni
Il Consorzio Italiano Detox è un gruppo di aziende manifatturiere, principalmente nel distretto di Prato, che nel 2016 hanno deciso di riunirsi sottoscrivendo la campagna Detox Greenpeace in tutte le sue parti senza riserve. Si tratta di aziende che, fornendo materie prime all’industria della moda, desiderano impegnarsi in un percorso di eliminazione di numerose sostanze tossiche utilizzate nel settore e di conversione del sistema produttivo verso la sostenibilità ecologica.
10 milioni di dollari donati dall’AD di Patagonia per combattere il cambiamento climatico, risparmiati grazie al taglio fiscale di Trump
(Italiano/English) Scrive l’AD Rose Marcario: “Sulla base dell’irresponsabile taglio fiscale dell’anno scorso, Patagonia deve meno tasse quest’anno, 10 milioni di dollari in meno in realtà. Invece di reinvestire i soldi nel nostro business, rispondiamo investendo nel nostro pianeta. Il nostro pianeta-casa ne ha bisogno più di noi”.
La collezione sostenibile di DiCaprio e Goodall
Leonardo DiCaprio e Jane Goodall lanciano una collezione temporanea di abbigliamento in cotone biologico e poliestere riciclato per sensibilizzare sulla conservazione dei primati.
Patagonia entra in politica “a causa delle minacce urgenti e senza precedenti alle nostre terre e acque pubbliche”
(Italiano/English) Nei suggerimenti per acquisti più responsabili, ci capita di citare Patagonia come marchio impegnato nella diminuzione dell’impatto ambientale dell’industria della moda. Bisogna riconoscere che Patagonia stia davvero facendo qualcosa sia per migliorare la sostenibilità della loro produzione, sia per diffondere la passione per l’ambiente in particolare attraverso sport all’aperto, sia ancora per inviare messaggi di attenzione alla riduzione di consumi irresponsabili. Non desideriamo fare pubblicità, non è questo l’obiettivo, ma raccontare di quali azioni sia possibile compiere per creare un settore più responsabile e sostenibile.
Partecipi a una maratona e vuoi ridurre l’impatto sull’ambiente? Ecco cosa puoi proporre seguendo l’esempio di Londra
(Italiano/English) Il mese scorso a Londra la maratona Harrow half è stata il primo evento podistico della città senza plastica. Nessuna bottiglietta di questo materiale era consentita: per i partecipanti erano a disposizione stazioni per il rifornimento di acqua in bustine biodegradabili, composte di un materiale ricavato dalle alghe, prodotte da Ooho! Erano inoltre disponibili solo bicchieri biodegradabili in caso di richiesta elevata di acqua.
Da rifiuto sui fondali del nostro mare alle passerelle – Un’enorme rete da pesca da 2 tonnellate rimossa alle Eolie sarà materia prima per le collezione di moda
(Italiano/English) Dalla collaborazione tra Aeolian Islands Preservation Fund, Blue Marine Foundation e Ghost Fishing Foundation nasce l’iniziativa ambientale Healthy Seas con l’obiettivo di rimuovere le reti da pesca che abbandonate sui fondali marini costituiscono una seria minaccia per la fauna acquatica. 640.000 tonnellate di reti da pesca è la stima a livello globale della quantità che giace nei nostri mari (rapporti UNEP e FAO).
La plastica che mangiamo: più di 100 piccoli pezzi in ogni pasto. E i nostri tessuti c’entrano!
Italiano/English Uno studio dell’Università Heriot-Watt ha misurato la quantità di plastica contenuta nei pasti serali in alcune abitazioni del Regno Unito. Il risultato? 114 fibre di plastica mediamente in un piatto. L’esperimento era nato con l’intenzione di verificare la quantità di plastica nelle cozze consumate nei pasti casalinghi. Una delle evidenze emerse: mediamente una persona può consumare 100 particelle di plastica all’anno mangiando i molluschi. Ingerirà invece tra le 13mila e le 68mila fibre in un anno attraverso i pasti per via delle polveri domestiche!
“Made in Forests”: prosegue il viaggio di Michelle Yeoh nella moda sostenibile
(Italiano/English) Prosegue il viaggio dell’attrice Michelle Yeoh nella moda sostenibile: da New York, in occasione dell’High-level Political Forum, ha presentato il nuovo video chiamato “Made in Forests”. “Il video ci porta in Italia, alla Cittadellarte Fashion B.E.S.T., una fondazione d’arte che promuove il design di moda sostenibile attraverso l’arte e l’istruzione. Il giovane designer Tiziano Guardini crea un bellissimo abito per lei interamente prodotto con fibre a base di legno sostenibile certificato.” Michelle ha indossato l’abito in occasione del lancio del video a New York.
The Climate Reality Project*: we will change!
Questa settimana accantono il tema della moda sostenibile per raccontarvi un’esperienza vissuta in prima persona, comunque attinente all’impegno del vivere (e vestire) in modo più responsabile. Si è appena conclusa a Berlino la sessione europea di training di circa 700 nuovi Climate Reality Leader, provenienti da tutto il mondo e pronti a mettere in atto azioni di protezione del nostro pianeta! L’agenda dei 3 giorni di corso era piena di tavole rotonde e presentazioni molto interessanti sullo stato del nostro pianeta e sulle possibili soluzioni da adottare, con un focus particolare sul passaggio dall’energia fossile alle rinnovabili. Accanto ad Al Gore, altri esperti e leader europei in campo ambientale ci…